Le Comunità Straniere nell’Italia del 2018 ?

di Gianguido Palumbo.

Nelle scuole di Giornalismo si insegna che non si devono mai usare degli interrogativi nei titoli : ed io insisto perché mai come di questi tempi va rilanciata una “Lode al Dubbio” (1950 B. Brecht ).

Come sarà l’Italia dalla primavera del 2018 per altri quattro anni : chi vincerà le elezioni  e che Governo nascerà ?  Nel 2018 si celebreranno in quasi tutto il Mondo ed anche in Italia i 50 anni del ’68,  del Maggio Francese, di tutto ciò che ha significato e provocato in Europa e non solo : che coincidenza impegnativa ! Mi e vi faccio questa domanda perché anche il prossimo futuro Multi e Inter Etnico del nostro Paese  dipenderà dal “quadro sociopolitico” dei prossimi mesi in vista e dopo le Elezioni Nazionali di primavera. Non credo proprio che la vittoria ed un Governo di Centro Destra, uno di Centro Sinistra o uno a 5 Stelle, avrebbero uguali effetti sulla vita di tutti noi cittadini di qualsiasi origine, su quella degli oltre 5 milioni di cittadini italiani di origine straniera, su quella di centinaia di migliaia di Immigrati nei Centri di Accoglienza, su quella di decine di migliaia di Minori Stranieri Non Accompagnati, ed anche sul futuro della Cooperazione Internazionale Italiana e sul ruolo delle Comunità Straniere o delle “Diaspore” ( termine che continua a non piacermi ) nel rafforzamento di progetti di Co-Sviluppo Sostenibile decentrato.

Sabato scorso 18 novembre a Roma si è svolto il primo SUMMIT NAZIONALE delle Diaspore in Italia promosso e organizzato dall’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo con il Ministero degli Esteri e della Cooperazione e il Consiglio Nazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo. https://www.facebook.com/Summit-Nazionale-delle-Diaspore-145403922682267/

Sei mesi di impegno e nove incontri in tutta Italia con diverse Comunità Straniere e strutture imprenditoriali, quattro tavoli tematici di elaborazione delle proposte e un Documento finale aperto di Considerazioni controfirmato dalle Rappresentanze delle Diaspore. Infine appunto la giornata di sabato 18 novembre con la partecipazione di circa 300 persone originarie di quasi 50 Paesi diversi, venute da tutta Italia con una maggioranza assoluta di cittadini di origine straniera appartenenti alle diverse Comunità o Diaspore. Decine di interventi, da quello molto significativo del ViceMinistro Giro per la Cooperazione Internazionale, a quelli di alcune ONG Italiane alle numerose testimonianze di donne e uomini impegnati-e in tante associazioni in molte città.

Finalmente e per la prima volta in Italia ( lo posso testimoniare personalmente sulla base del mio impegno nella Cooperazione Internazionale e Immigrazione dal 1992 ad oggi ) alcune Istituzioni Nazionali ( il Ministero degli Esteri e della Cooperazione ) hanno promosso e dato davvero voce e strumenti di elaborazione direttamente a tante associazioni  ( oltre 2.100  ) e singole persone appartenenti a molte Comunità Straniere esistenti da anni in Italia : non tutte, non tutte ben rappresentate, ma effettivamente coinvolte e non solamente strumentalizzate o utilizzate come “testimonial”.

Per l’Italia è solo l’inizio di un vero impegno istituzionale, parziale e provvisorio, ad ascoltare le Comunità Straniere presenti nel Paese, a valorizzare le loro capacità e potenzialità individuali e collettive, a sperimentare il loro ruolo di ponte, di connessione fra l’Italia e i loro Paesi di origine le loro Culture, Economie, Società, per provare a migliorare sia le loro Comunità ma anche le Comunità in Italia, le Città Italiane, in un Co-Sviluppo Sostenibile o in un prossimo futuro socioeconomico che lo si voglia definire in qualche modo ma sia diverso dall’attuale in crisi.

Ma il futuro di questa importante novità in atto da poco in Italia, all’interno della realtà complessa e contradittoria della Cooperazione Internazionale e dell’Immigrazione, dipenderà molto da come sarà l’Italia fra pochi mesi, nella primavera del 2018 quando ragionando sul ’68 dopo 50 anni verificheremo se questi decenni sono passati invano oppure no.

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